sabato 29 gennaio 2011

BILANCIO 2011. ANCHE I RICCHI PIANGONO

Anche i ricchi piangono. Viene spontaneo pensare al titolo della famosa telenovela messicana anni 80 dopo avere assistito al Consiglio comunale di Albinea avente all’ordine del giorno il Bilancio 2011.




Il pensiero viene spontaneo non solo perché a causa della crisi i soldi sono sempre meno, ma anche perché pensiamo alla grande maggioranza dei “ricchi” cittadini di Albinea che hanno votato questa amministrazione e oggi constatano che l’unica decisione che prende il sindaco in un momento di difficoltà è tagliare i servizi sulla pelle dei cittadini e piangere perché dice non essere colpa sua ma del Governo .



E’ come se il buon padre di famiglia che si è visto ridurre lo stipendio dal datore di lavoro in difficoltà l’unica decisione che riesce a prendere è non dare più da mangiare ai propri figli e stare seduto a piangere dalla mattina alla sera, invece di andarsi a trovare ad esempio un secondo lavoro per compensare il mancato guadagno oppure spendere meglio i pochi soldi rimasti!



Il gruppo consiliare Pdl del Comune di Albinea esprime forti perplessità sul bilancio che l’amministrazione comunale di Albinea ha approvato in data 24.01.2011 (favorevoli il Pd e la finta opposizione di Rifondazione Comunista).



Da segnalare anche la presentazione faziosa del sindaco, che in ogni luogo possibile, sia esso il Consiglio comunale o l’assemblea pubblica di presentazione o la lettera inviata ai genitori degli alunni delle scuole, ha incentrato la presentazione solo ed esclusivamente sui forti tagli del governo Berlusconi agli enti locali. Non si è fatto menzione della crisi che coinvolge la nostra economia, i minori redditi per cui anche le minori entrate per l’erario, i minori oneri di urbanizzazione a causa della diminuzione degli interventi di edilizia privata e infine nulla ha detto sulla necessità di adottare un criterio di gestione della risorsa pubblica più responsabile. Seguendo alcune indicazioni del governo (minori consulenze e minori oneri di pubblicità ad esempio) si sono recuperati ben 93.000 euro rispetto ai costi sostenuti lo scorso anno.



Si è parlato di tagli e non si è parlato di minor dispersione di risorse. Il taglio è il non riuscire a garantire un diritto indispensabile, quando si riducono dei servizi accessori, invece, si dovrebbe parlare di gestione responsabile. Il comune prevede investimenti che si potranno realizzare solo con la speranza che il governo centrale modifichi alcuni criteri del patto di stabilità per finanziare le opere con le alienazioni di cespiti pubblici. Opere promesse in campagna elettorale, ribadite quest’anno nel piano triennale, difficilmente troveranno realizzazione.



I cittadini sono stati illusi con piscina coperta, caserma dei carabinieri, casa di riposo, il 2014, anno in cui l’amministrazione renderà conto di quanto effettivamente promesso, non è poi così lontano. E anche allora dirà che è stata colpa del Governo.



Ed è anche nelle piccole cose, o nella destinazione delle risorse che abbiamo a disposizione che si vede la capacità del buon amministratore, vengono elargiti compensi per chi organizza un corso per costruire lo stagno, vengono stanziati 120.000 euro (altrettanti già spesi lo scorso anno) per la riqualificazione del borgo di Broletto con il solo beneficio di pochi, anzichè investirli sulle direttrici commerciali e migliorare la viabilità nelle zone industriali per favorire gli scambi commerciali e la ripresa economica.



Ricordiamo il tentativo di aumento dell’addizionale comunale Irpef a partire dal 2012, mentre le tariffe stabilite del noleggio della struttura del Parco Lavezza penalizzano le associazioni di volontariato e favoriscono l’unico partito politico che ne fa uso. Intanto ad oggi non abbiamo ancora la certezza che il servizio estivo dell’asilo nido e della scuola materna venga mantenuto nonostante l’aumento delle rette.



In momenti di ristrettezze economiche sarebbe più saggio forse utilizzare meglio le proprie risorse. La cosa che ci preoccupa maggiormente è che a rimetterci come sempre sono i cittadini. Sfidiamo chiunque a capire dalla presentazione del sindaco cosa verrà effettivamente fatto dall’amministrazione per i cittadini di Albinea, probabilmente solo tagli e accuse.

sabato 22 gennaio 2011

MOZIONE: INIZIATIVE CONTRO LA CRISTIANOFOBIA

PREMESSO CHE;




Le vicende degli ultimi anni, in particolare in India, hanno portato alla ribalta della cronaca mondiale tanti singoli episodi di intolleranza religiosa che spesso e volentieri si tramutano in veri e propri stermini. La stessa Organizzazione delle Nazioni Unite ha coniato il termine ‘cristianofobia’ nel 2003 e lo ha associato ai concetti di islamofobia e di antisemitismo. Secondo le stime dell’ONU sarebbero circa 200 milioni i cristiani nel mondo che stanno subendo persecuzioni e violenze. Dall’agosto del 2008 nell’Orissa, una zona dell’India, sta avvenendo un vero e proprio sterminio nei confronti dei cristiani. In meno di 6 mesi tra il 2007 e il 2008 vi sono state 93 vittime, la fuga di 50 mila profughi, alcuni dei quali una volta tornati a casa sono stati costretti alla conversione forzata all’induismo, la distruzione di 6500 case, 350 chiese e 45 scuole. La barbarie della cristianofobia si manifesta anche in Nigeria dove a marzo di quest’anno circa 500 cristiani sono stati massacrati a colpi di macete da parte delle tribù nomadi musulmane. In Libano i cristiani di tutte le confessioni stanno fuggendo in massa da un paese martoriato dagli attentati e da una permanente insicurezza. In Egitto i cristiano-copti, che rappresentano il 10% della popolazione, subiscono discriminazioni, minacce, aggressioni collettive e negli ultimi tre anni solo nella diocesi di Hagaza hanno subito tre incendi; in ultimo, il 31 dicembre i cristiani copti sono rimasti vittime di un feroce attentato durante la celebrazione della Santa Messa In Palestina gli arabi cristiani, che pure costituiscono parte integrante del popolo palestinese, sono oggi vittime dell’ostracismo e delle minacce dei fondamentalisti. Più vicino a noi, in Algeria, i cristiani sono costretti a subire discriminazioni inaccettabili. La situazione più drammatica è quella dell’Iraq, dove i cristiani sono vittime di estorsioni, rapimenti, torture e omicidi. Le chiese sono incendiate; molti sacerdoti, e recentemente persino il vescovo caldeo di Mossul, Monsignor Paulos Faraj Rahho, sono stati assassinati. La comunità cristiana, che prima della guerra era costituita da oltre un milione di persone, è ridotta a meno della metà.



Queste minoranze religiose non sono delle intruse né nel Vicino né nel Medio Oriente. La maggior parte di loro è presente in quei luoghi da 2000 anni. Sono a casa propria, eppure viene loro contestato il diritto di rimanerci.



CONSIDERATO CHE:



Cristiani, musulmani, ebrei o agnostici, non possiamo restare insensibili alle sofferenze di intere popolazioni perseguitate per le loro credenze religiose.

Non possiamo più accettare l’idea di un’uniformizzazione forzata della regione culla di alcune tra le più grandi religioni dell’umanità. E nemmeno possiamo osservare senza preoccupazione il fossato che si sta creando tra un Occidente in cui il pluralismo religioso è un fatto acquisito e un Oriente dove puntualmente vengono violati i più basilari diritti umani.



IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA A:



- Organizzare entro breve un evento culturale o una proiezione per sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti di questi fenomeni di intolleranza diffusa nei confronti dei cristiani.



- Sensibilizzare attraverso il Ministero degli Esteri le ambasciate estere dei paesi interessati da questi fenomeni drammatici, al fine di una maggiore collaborazione volta alla cessazione di questi stermini di carattere religioso.