Seguendo la moda del momento, anche ad
Albinea arriva in discussione in consiglio comunale la mozione sulla
trascrizione delle nozze omosessuali celebrate all’estero. La novità rispetto
agli altri comuni è che la mozione in questo caso viene presentata e
sottoscritta da 3 gruppi consiliari su 4, praticamente tutto il consiglio
comunale; risultano infatti fra i firmatari gli esponenti delle liste che fanno
riferimento al “Partito Democratico”, a “L’altra Europa per Tsipras” e al
“Movimento 5 Stelle”.
Il Sindaco Nico Giberti si è dichiarato
disponibile a trascrivere l’atto qualora fosse necessario, probabilmente
inconsapevole del caos burocratico che si andrebbe a creare: e se i due
cittadini immediatamente dopo aver registrato l’atto, pretendessero di voler inserire
la dicitura “coniugato” sulla carta d’identità? Come si comporterebbe
l’ufficiale d’anagrafe? E se invece si presentassero casi di poligamia? Persone
che abbiano contratto più di un matrimonio all’estero non potrebbero avere gli
stessi diritti? Domande a cui nessuno in consiglio comunale ha saputo
rispondere…
Si chiede addirittura di superare la
circolare del Ministro dell’Interno, che ha invitato i Prefetti di tutta Italia
ad annullare la trascrizione. Il Ministro aveva ricordato, fra le premesse, che
l’articolo 107 del codice civile prevede che l’ufficiale dello stato civile “riceve da ciascuna delle parti
personalmente, l’una dopo l’altra, la dichiarazione che esse si vogliono
prendere rispettivamente in marito e
in moglie, e di seguito dichiara che
esse sono sono unite in matrimonio”.
La mozione riporta alcuni riferimenti, che
non fanno altro che aumentare la nostra perplessità:
-
l’articolo
9 delle Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea spiega semplicemente
che il diritto di sposarsi e quello di costruirsi una famiglia sono garantiti
secondo le leggi nazionali che ne disciplinano l’esercizio, mentre per la
maggioranza questo articolo dovrebbe riconoscere che il diritto di sposarsi non
è necessariamente limitato a coppie di sesso diverso.
-
La
sentenza 4184/2012 della Corte di Cassazione, che per la maggioranza ha
chiarito definitivamente che la differenza di sesso non è un connotato
essenziale del matrimonio, ma che se andiamo a leggere attentamente cita
testualmente “la diversità di sesso dei nubendi è requisito minimo
indispensabile per la stessa “esistenza” del matrimonio civile come atto
giuridicamente rilevante”.
Il tempismo di questa approvazione sembra
addirittura una sfida all’autorità ecclesiastica, immediatamente successiva al
Sinodo straordinario sulla famiglia convocato da Papa Francesco ed esattamente
il giorno successivo al “Discorso alla città “ del Vescovo Camisasca nella
Solennità di San Prospero, patrono fra l’altro anche di Albinea.
La nostra idea di società coincide con quanto
affermato dal Vescovo: “ famiglia come luogo naturale della vita, come luogo
capace di mettere al mondo un nuovo essere umano e di assicurare ad esso una
stabilità di accoglienza, che solo la famiglia può dare”.
Albinea va per la propria strada, ma fino a
dove vorranno spingersi i rappresentanti eletti dal popolo pochi mesi fa?
Perché in campagna elettorale questo tema non è stato trattato e adesso diventa
uno dei primi provvedimenti? Se questa è una delle 100 idee promesse dal
Sindaco, siamo seriamente preoccupati nello scoprire le altre 99…
Trascrivere in Italia qualcosa che non esiste
è assolutamente inutile, la competenza di questo tema è sicuramente del
Parlamento e dato che il partito di maggioranza ha un parlamentare del
territorio (ex Sindaco Incerti Antonella), invitiamo la maggioranza a
rivolgersi altrove e a non perdere tempo in consiglio comunale. Il parlamento è
il luogo in cui eventualmente riconoscere diritti alle coppie conviventi
(diritti, non matrimonio!), non è di certo il municipio di Albinea.
In campagna elettorale avevano parlato di
sostegno alle famiglie, sarebbe questo il tanto proclamato sostegno? A questo
punto ci chiediamo, cosa intende l’amministrazione comunale per famiglia?
L’amministrazione dovrebbe tutelare le
famiglie riconosciute giuridicamente adottando politiche che supportano ad
esempio le famiglie numerose, e non inventarsi strumenti non giuridicamente
riconosciuti.
Occorre ridare valore alla famiglia come
luogo nel quale il principio cardine debba essere la procreazione, come può
mantenersi una società senza figli ? La famiglia è il nucleo fondante della
società ed è innegabile l’importante e difficile ruolo sociale ed educativo che
svolgono le famiglie.
In consiglio comunale si vota secondo
coscienza, 12 voti e 3 gruppi consiliari a favore, solo 2 voti contrari, i
nostri, e nessun astenuto. L’impegno dei cattolici impegnati in politica
dovrebbe essere trasversale, ma purtroppo ciò non avviene, e a volte, per pura
convenienza o per quieto vivere, vengono accantonati i nostri valori. In
consiglio veniva anche richiesta la massima diffusione di questo atto, non si
preoccupi la maggioranza, ce ne occuperemo noi della diffusione, contattando
più persone possibile. Questa non è la nostra società, questo è un attacco ai
valori, come quello del matrimonio e della famiglia, in cui crediamo, e ci
dispiace che la nostra idea di società ad oggi sia un’idea minoritaria.