domenica 10 giugno 2012

PISCINA COPERTA E NUOVA CASERMA CARABINIERI ALBINEA: LE PROMESSE NON MANTENUTE E I SOLITI CAPRI ESPIATORI

 
Il Gruppo Consiliare PDL di Albinea ritiene doveroso replicare alle notizie apparse sui giornali in merito alla fallita aggiudicazione del bando relativo alla costruzione della Piscina coperta ad Albinea.
Si apprende che il Sindaco ha focalizzato la motivazione di tale fallimento essenzialmente nella crisi di mercato che ci attanaglia. Tuttavia si tratta di una mezza verità, o falsità a seconda dei punti di vista.
Senza volere per forza cercare  a tutti i costi colpe laddove non ve ne sono e ridurre a mera battaglia politica questioni che in fondo toccano tutti i cittadini, anche quelli senza bandiera, si ritiene opportuno rilevare che in realtà le motivazioni che hanno portato a tale fallimento e ad altro, come vedremo, forse ancor più grave ma “sapientemente” sottaciuto, non sono esclusivamente da ricercare nella crisi di mercato, la quale è sotto gli occhi di tutti e certamente non vogliamo negare, ma a ben vedere, in motivazioni ben più riconducibili alle decisioni prese dalla stessa Giunta, in modo del tutto autonomo, senza porsi in ascolto delle critiche mosse e i dubbi sollevati.
La Piscina coperta ad Albinea è da sempre una chimera e forse lo sarà ancora per molto tempo. Anzi, essa è lo strumento preferito dalla maggioranza per farsi la campagna elettorale, dimenticandosene però una volta vinto le elezioni.
Forse tale fallimento è uno stratagemma per avere il solito asso nella manica per le prossime elezioni. La verità e che questa piscina non s’ha da fare. O meglio, questa amministrazione NON E’ IN GARDO DI FARLA! Forse è arrivato il momento di confessarlo ai cittadini e non continuare  a promettere ciò che non si può dare (come  ostinatamente il Sindaco continua a promettere anche da ultimo).Se è seppure vero che ci troviamo in momenti difficili, anzi drammatici, le colpe in questo caso sono anche di altri. Il bando di gara così come previsto era irrealizzabile, proprio per i tempi che corrono. Ma questo la Giunta non poteva riconoscerlo e ha preferito presentarlo comunque, per poi correre a dichiarare che la colpa non è sua .
La realtà è però nei numeri. Con l’attuale situazione di mercato appare una follia pensare di trovare una qualche impresa costruttrice disposta a eseguire una così costosa opera, incassando solo la metà del prezzo e per il resto incassare una bel lotto di terreno, peraltro super-valutato. Ora che le “amiche” cooperative sono allo sbando, con la pancia piena di terreni, tanto generosamente, si fa per dire, presi in permuta dai diversi Comuni amici, e che nessuno vuole più, la domanda sorge spontanea: “Chi poteva partecipare al Bando studiato dalla Giunta?”. Nessuno, certamente. Quindi altra domanda è da porsi: “Mala tempora currunt o forse sarebbe meglio parlare di mala gestio?”
Sed peiora parantur con questa amministrazione, sorge spontaneo rispondere.
Prova ne sia il fatto che siamo costretti a constatare altro fallimento di questa amministrazione, forse anche peggiore del primo. Infatti anche il bando relativo alla costruzione della Caserma dei Carabinieri è andato deserto. Altro vessillo della maggioranza in campagna elettorale che cade miseramente. Altra chimera che rimarrà tale. Anche in questo caso è colpa della Crisi?
Non molto tempo fa, abbiamo criticato l’operazione Caserma dei Carabinieri, non perché il PDL non volesse la Caserma (anzi è una gravissima dimenticanza della Giunta, la quale negli ultimi anni ha preferito fare casette per friggere gnocco fritto o acetaie, piuttosto che dare una Caserma nuova tale da consentire una presenza più numerosa ed efficace dell’ Arma sul territorio e così più sicurezza ai cittadini, proprio ora che ha deciso invece di togliere sicurezza con la minor presenza della Polizia Municipale, trasferita altrove e più impegnata sui Comuni limitrofi), ma perché le scelte della Giunta sembravano fuori della realtà, vere utopie. Ci siamo sentiti rispondere che quando sarebbe stata ultimata la Caserma, non ci saremmo certo potuti prendere i meriti, per una operazione così meticolosa e frutto di alta ingegneria gestionale.
Purtroppo, per loro, così non l’ha pensata il mercato il quale si è tenuto ben lontano da questa operazione economicamente spregiudicata. Quale impresa avrebbe potuto accettare, al giorno d’oggi, di costruire la Caserma, senza percepire 1 euro, a fronte della tanto poco allettante prospettiva di rientrare in possesso dell’immobile, tra 20 anni, e nel frattempo percepire il canone di locazione dell’Arma?  Un esborso immediato e un rientro futuro ed incerto. Reso ancor più incerto dal fatto che nessuna garanzia ha dato l’Arma di condividere l’operazione, ma non perché non lo voglia fare, ma perché nessuno ne ha chiesto il parere . La Giunta, come sopra, ha fatto ancora una volta i conti senza l’oste!
Ancora maggiore quindi era il rischio, visto che l’Arma non poteva dare garanzie né di accettare l’opera né le condizioni di locazione né garantire la durata così lunga di una eventuale locazione. Quale assennato imprenditore, rimasto ancora miracolosamente sul mercato, equilibrista sospeso nel vuoto senza cintura di sicurezza, avrebbe accettato tale rischio? Nessuno. Così come da noi paventato. Ma le promesse vanno mantenute e quindi il motto della Giunta forse è stato “Avanti tutta, tanto poi abbiamo il solito capro espiatorio, buono per tutte le occasioni ” .

                                                                       GRUPPO CONSILIARE PDL ALBINEA
                                                                       Carrara Alessandro, Ganapini Davide, Marmiroli Giovanni

ALBINEA NOTIZIE nr.2 2012


TEMPI DURI CHE VANNO AFFRONTATI RESPONSABILMENTE

Raramente in queste pagine abbiamo parlato di politica nazionale, ma il momento delicato della Politica italiana nel suo insieme questa volta lo impone.
Dopo la rinuncia del mandato da parte del  presidente Berlusconi con un gesto di alta responsabilità per consentire che un governo tecnico, mettesse in sicurezza il paese con una serie di riforme che solo una struttura non politicamente esposta sarebbe riuscita a farsi approvare.
Malgrado la violenza subita dagli elettori del centro-destra, che vedono i loro rappresentanti sedere al tavolo con politici di minoranza ai quali viene attribuito il medesimo valore, e assumere decisioni contrarie ai programmi per cui sono stati eletti. In attesa di un profondo rinnovamento dell’ordinamento politico, di una sua razionalizzazione e nell’attesa che vengano approvate importanti riforme  quali giustizia e legge elettorale, che venga riconosciuta al Parlamento Europeo un ruolo di centralità reale e di coordinamento per le normative delle singole nazioni, chiediamo ai nostri elettori di continuare a credere e sperare perchè il futuro chiederà sempre maggior impegno e sostegno.
Le politiche 2008, in cui il Popolo della Libertà trionfò con il 38% sono un ricordo, ma danno la percezione di quanti cittadini abbiano creduto e sostenuto il nostro progetto. Purtroppo a causa delle vicende giudiziarie del Presidente del Consiglio, della rottura del patto di collaborazione da parte di alcuni esponenti che non hanno rispettato il mandato ricevuto dagli elettori, non è stato possibile rispettare gli impegni assunti.
Le ultime elezioni amministrative ci impongono una seria riflessione, il risultato di Parma avrà conseguenze rilevanti sia a Reggio Emilia, che a livello nazionale. Possa essere di monito per ritrovare quei valori che l’elettorato cerca e che la nostra forza politica sa esprimere.
La politica non può basare i suoi programmi sulla negazione e la critica, necessita di programmi e di idee per migliorare l’esistente. Altra difficoltà è far quadrare i conti in un paese che i conti non li ha mai quadrati. Il nostro debito pubblico, per anni attribuito al governo Berlusconi, ha radici ben più antiche così come la corruzione e il malgoverno. Oggi è facile affidare i nostri sogni e le speranze a chi condanna e denuncia, ci associamo a questi ma crediamo anche in una progettualità volta a creare e non solo a distruggere. Sfogliando il programma del Movimento 5 Stelle invitiamo tutti a contare le parole “abolizione” e “divieto” e ad individuare invece le proposte concrete per cambiare l’Italia: i partiti del NO a prescindere non possono e non devono avere il sopravvento. (fra i punti programmatici anche il divieto alla TAV e l’abbandono dell’ Euro…).
La politica deve al più presto recuperare la fiducia nei cittadini seriamente compromessa, occorre un grande bagno d’umiltà da parte dell’attuale classe politica che non solo riconosca i propri errori ma adotti misure necessarie per riacquisire la fiducia necessaria per ricandidarsi. Non è sufficiente ammettere gli errori se non si prendono  contestualmente misure idonee ad evitare sprechi e rinunce ai vantaggi riservati alla casta. In assenza di rigore e di senso di responsabilità  in questo momento nel quale i sacrifici vengono chiesti solo ai cittadini non sarà possibile per i politici recuperare la fiducia  degli elettori, lo dimostrano le ultime elezioni che hanno visto una partecipazione al voto della metà degli aventi diritto.  
Solo la fiducia può riportare la gente a votare con entusiasmo ed evitare l’astensione.
A livello locale evidenziamo che è stato votata una mozione che avrebbe dovuto impegnare il Sindaco a sollecitare ATO, organismo che dovrebbe tutelare i cittadini nei confronti delle società  gestrici del servizio idrico, affinché venga rispettato l’esito del referendum e che vengano ridotte le
tariffe di quella percentuale che oggi viene destinata agli investimenti e alle riserve e, sosteniamo noi del PDL, agli stipendi milionari degli amministratori, agli utili che le amministrazioni socie vorrebbero dividersi e ai contributi che IREN eroga ai comuni amici.
Difficile pensare che  il nostro Sindaco si esponga oggi con ATO, quando fino a pochi mesi fa ne era la presidente e in quella veste, anziché difendere i diritti degli utenti, giustificava  l’esigenza di mantenere quel profilo tariffario. Oggi i comuni piangono e si lamentano che IREN non distribuisce gli utili, che nonostante le perdite non riduce gli stipendi agli amministratori  e non sembra  abbiano alcuna intenzione di rispettare la volontà espressa dai cittadini in sede di referendum.
Come potremo verificare se il nostro Sindaco porterà le istanze dei suoi cittadini?  Raramente abbiamo riscontrato amministratori schierarsi contro strutture come le Municipalizzate.

                                               GRUPPO CONSILIARE PDL
                                               Ganapini Davide, Carrara Alessandro, Marmiroli Giovanni