TEMPI DURI CHE VANNO AFFRONTATI RESPONSABILMENTE
Raramente in queste pagine
abbiamo parlato di politica nazionale, ma il momento delicato della Politica
italiana nel suo insieme questa volta lo impone.
Dopo la rinuncia del mandato da
parte del presidente Berlusconi con un
gesto di alta responsabilità per consentire che un governo tecnico, mettesse in
sicurezza il paese con una serie di riforme che solo una struttura non
politicamente esposta sarebbe riuscita a farsi approvare.
Malgrado la violenza subita dagli
elettori del centro-destra, che vedono i loro rappresentanti sedere al tavolo
con politici di minoranza ai quali viene attribuito il medesimo valore, e
assumere decisioni contrarie ai programmi per cui sono stati eletti. In attesa
di un profondo rinnovamento dell’ordinamento politico, di una sua
razionalizzazione e nell’attesa che vengano approvate importanti riforme quali giustizia e legge elettorale, che venga
riconosciuta al Parlamento Europeo un ruolo di centralità reale e di
coordinamento per le normative delle singole nazioni, chiediamo ai nostri
elettori di continuare a credere e sperare perchè il futuro chiederà sempre
maggior impegno e sostegno.
Le politiche 2008, in cui il Popolo
della Libertà trionfò con il 38% sono un ricordo, ma danno la percezione di
quanti cittadini abbiano creduto e sostenuto il nostro progetto. Purtroppo a
causa delle vicende giudiziarie del Presidente del Consiglio, della rottura del
patto di collaborazione da parte di alcuni esponenti che non hanno rispettato il
mandato ricevuto dagli elettori, non è stato possibile rispettare gli impegni
assunti.
Le ultime elezioni amministrative
ci impongono una seria riflessione, il risultato di Parma avrà conseguenze
rilevanti sia a Reggio Emilia, che a livello nazionale. Possa essere di monito
per ritrovare quei valori che l’elettorato cerca e che la nostra forza politica
sa esprimere.
La politica non può basare i suoi
programmi sulla negazione e la critica, necessita di programmi e di idee per
migliorare l’esistente. Altra difficoltà è far quadrare i conti in un paese che
i conti non li ha mai quadrati. Il nostro debito pubblico, per anni attribuito
al governo Berlusconi, ha radici ben più antiche così come la corruzione e il
malgoverno. Oggi è facile affidare i nostri sogni e le speranze a chi condanna
e denuncia, ci associamo a questi ma crediamo anche in una progettualità volta
a creare e non solo a distruggere. Sfogliando il programma del Movimento 5
Stelle invitiamo tutti a contare le parole “abolizione” e “divieto” e ad individuare
invece le proposte concrete per cambiare l’Italia: i partiti del NO a
prescindere non possono e non devono avere il sopravvento. (fra i punti
programmatici anche il divieto alla TAV e l’abbandono dell’ Euro…).
La politica deve al più presto
recuperare la fiducia nei cittadini seriamente compromessa, occorre un grande
bagno d’umiltà da parte dell’attuale classe politica che non solo riconosca i
propri errori ma adotti misure necessarie per riacquisire la fiducia necessaria
per ricandidarsi. Non è sufficiente ammettere gli errori se non si
prendono contestualmente misure idonee
ad evitare sprechi e rinunce ai vantaggi riservati alla casta. In assenza di
rigore e di senso di responsabilità in
questo momento nel quale i sacrifici vengono chiesti solo ai cittadini non sarà
possibile per i politici recuperare la fiducia
degli elettori, lo dimostrano le ultime elezioni che hanno visto una
partecipazione al voto della metà degli aventi diritto.
Solo la fiducia può riportare la
gente a votare con entusiasmo ed evitare l’astensione.
A livello locale evidenziamo che
è stato votata una mozione che avrebbe dovuto impegnare il Sindaco a
sollecitare ATO, organismo che dovrebbe tutelare i cittadini nei confronti
delle società gestrici del servizio
idrico, affinché venga rispettato l’esito del referendum e che vengano ridotte
le
tariffe di quella percentuale che
oggi viene destinata agli investimenti e alle riserve e, sosteniamo noi del PDL,
agli stipendi milionari degli amministratori, agli utili che le amministrazioni
socie vorrebbero dividersi e ai contributi che IREN eroga ai comuni amici.
Difficile pensare che il nostro Sindaco si esponga oggi con ATO,
quando fino a pochi mesi fa ne era la presidente e in quella veste, anziché
difendere i diritti degli utenti, giustificava
l’esigenza di mantenere quel profilo tariffario. Oggi i comuni piangono
e si lamentano che IREN non distribuisce gli utili, che nonostante le perdite
non riduce gli stipendi agli amministratori
e non sembra abbiano alcuna
intenzione di rispettare la volontà espressa dai cittadini in sede di
referendum.
Come potremo verificare se il
nostro Sindaco porterà le istanze dei suoi cittadini? Raramente abbiamo riscontrato amministratori
schierarsi contro strutture come le Municipalizzate.
GRUPPO CONSILIARE PDL
Ganapini
Davide, Carrara Alessandro, Marmiroli Giovanni
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