mercoledì 28 agosto 2013

PROMESSO, REALIZZATO! BASTA IMU SULLA PRIMA CASA

Promesso. Realizzato. Sull’Imu sulla prima casa e sui terreni e fabbricati funzionali alle attività agricole abbiamo mantenuto gli impegni.

E l’etica in politica é mantenere la parola data. In campagna elettorale ci eravamo impegnati a eliminare l’Imu. Non era un impegno tra i tanti, ma un punto cardinale, pratico e simbolico, del programma con cui a febbraio abbiamo ottenuto molti milioni di voti e che per questo abbiamo voluto come scelta qualificante negli accordi che hanno portato alla formazione del governo di larghe intese.

In Italia l’80% delle famiglie sono proprietarie della casa in cui abitano e la casa é il pilastro su cui devono poter fondare la sicurezza del loro futuro. Preservarla é per noi un dovere morale.

Il Popolo della Libertà ha rispettato il patto con i suoi elettori e il presidente Letta ha rispettato le intese con il Pdl. Gli effetti positivi vanno a beneficio di tutti i cittadini. Si vedranno subito, a partire dal settore edile che e’ trainante per l’economia, e consentiranno al nostro Paese di agganciare la ripresa nell’ultimo trimestre dell’anno.

domenica 18 agosto 2013

BILANCIO DI PREVISIONE 2013, CHE FRETTA C’ERA?

Numerosi sono i provvedimenti che il governo nazionale dovrà affrontare e che ricadranno anche sulle economie dei singoli comuni: cosa verrà deciso sull’IMU prima casa, temporaneamente sospesa? E quale sarà la sorte dell’aumento dell’IVA? Per questo motivo il termine ultimo per l’approvazione del bilancio di previsione 2013 è stato prorogato al 30 Settembre.
La scelta dell’amministrazione albinetana di approvarlo a fine Giugno non trova giustificazioni sufficienti, senza avere un quadro globale delle entrate e delle spese, come potremo fare una previsione adesso di quello che potrà accadere?
L’incertezza regna sovrana, e questo clima non aiuta sicuramente a ricucire il rapporto fra cittadinanza e politica, l’amministrazione per la prima volta non ha organizzato serate pubbliche di illustrazione del bilancio: mai come adesso gli amministratori locali dovrebbero restare vicini ai cittadini per rassicurarli, per fermare le derive populiste, per spiegare cosa stanno facendo per loro.
Invece prendiamo atto del distacco totale fra eletti ed elettori, dato che non vale nemmeno la pena organizzare una serata pubblica.
Ma cosa avrebbero dovuto spiegare i nostri amministratori in quella serata?
Forse ci avrebbero raccontato che le tariffe IMU e addizionale comunale IRPEF sono rimaste invariate rispetto all’anno precedente; peccato che siano a livelli altissimi e che invece un segnale al ribasso andava dato, visto che invece la modifica della tariffa rifiuti in TARES costerà ai cittadini un 3% di aumento.
Perchè lasciarla in gestione un altro anno ad Iren, dato che c’era la possibilità già da quest’anno di gestirla a livello comunale?
O forse ci avrebbero raccontato che la piscina coperta, promessa ad inizio mandato, dopo un bando deserto è stata per l’ennesima volta rinviata di un anno, più che ad una piscina ci troviamo di fronte ad un clamoroso buco nell’acqua…non ci stupiremmo a questo punto di ritrovarla nuovamente come punto cardine della campagna elettorale per le comunali 2014.
Ci avrebbero raccontato che sono previsti fondi per un altro intervento di riqualificazione di Villa Tarabini, ma non ci avrebbero detto che ad oggi non ci sono progetti all’orizzonte sull’immobile, che possano realmente portare beneficio al comune.
Avrebbero pubblicizzato con grande enfasi i 300.00,00 Euro stanziati per “riportare” fra le mura dell’asilo nido l’unica sezione distaccata adiacente alla Caserma dei Carabinieri, operazione di per sé leggitima, ma che nasconde la ristrutturazione e l’ampliamento dell’attuale Caserma…ma non avevano promesso una caserma nuova di zecca? Ma non era stato criticato il gruppo PDL quando aveva detto che il bando era impresentabile e che nessuno avrebbe aderito? Si sono forse accorti dell’errore commesso e non vogliono ammetterlo?
Ora capiamo perché non hanno organizzato riunioni pubbliche, forse le cose da non dire iniziano a superare quelle da dire, quindi tanto vale decidere nelle riunioni di giunta…abbiamo votato contrario, e non siamo per nulla dispiaciuti!

venerdì 2 agosto 2013

DAL MALE DOBBIAMO SAPER FAR USCIRE UN BENE







Dal male dobbiamo saper far uscire un bene
Continueremo la nostra battaglia di libertà con Forza Italia

1 - Ringrazio innanzitutto i miei figli che in questa occasione come sempre mi hanno circondato di cure e di amore.
2 - Ringrazio i miei difensori che hanno illustrato le mie ragioni.
3 - Ringrazio tutti gli amici del Popolo della Libertà e della Lega che mi sono sempre stati vicini manifestandomi stima e affetto.
4 - Ringrazio di cuore tutti di italiani che mi hanno sostenuto e che mi hanno addirittura sommerso con migliaia di messaggi di apprezzamento e di auguri.

La sentenza di oggi mi conferma nell’opinione che una parte della magistratura, nel nostro Paese sia diventata un soggetto irresponsabile, una variabile incontrollabile ed incontrollata, che è assurta da “ordine dello Stato” (con magistrati non eletti dal popolo ma selezionati attraverso un concorso come tutti i funzionari pubblici) a un vero e proprio “potere dello Stato”. Questo nuovo ed illimitato potere dello Stato ha condizionato permanentemente la vita politica italiana, dalle inchieste di Tangentopoli fino ad oggi.

Dal ‘92 al ‘93 il corso della vita politica è stato letteralmente condizionato dall’azione fuorviante di una parte della magistratura che ha preteso di assurgere ad un ruolo di rinnovamento morale in nome di una presunta rivoluzione etica, mettendo fuori gioco, con i loro leaders, i 5 partiti democratici che avevano governato l’Italia per oltre mezzo secolo e che, nonostante alcune ombre, avevano comunque assicurato il benessere e difeso la libertà e la democrazia dalla minaccia del comunismo.

Si credeva così di aver assicurato alla sinistra la presa e il mantenimento definitivo del potere.

Ma uno sconosciuto signore, certo Silvio Berlusconi, scese in campo per contrastare il passo al partito comunista e in due mesi vinse le elezioni ottenendo il governo del Paese. Da quel momento si scatenò contro di lui una azione ininterrotta della magistratura che nel ’94 fece cadere il governo, tramite un’accusa di corruzione cui seguì una assoluzione con formula piena, una azione che si sviluppò poi con oltre 50 processi di cui 41 conclusi senza essere riusciti a raggiungere una condanna.

Ma questo ormai lo sanno tutti. Invece per quanto riguarda ciò che è accaduto alla mia persona, e solo dopo la mia decisione di occuparmi della cosa pubblica, nessuno può comprenderlo. Nessuno può comprendere la carica di vera e propria violenza che mi è stata riservata in seguito a una serie incredibile di accuse e di processi che non hanno alcun fondamento nella realtà: un vero e proprio accanimento giudiziario che non ha eguali nel mondo civile.

E anche negli ultimi giorni sono rimasto allibito nel leggere assolute falsità sui giornali che sostengono la sinistra.

Io non sono mai stato socio occulto di alcuno, non ho ideato mai alcun sistema di frode fiscale, nella storia Mediaset non esiste alcuna falsa fattura, così come non esiste alcun fondo occulto all’estero che riguardi me e la mia famiglia.
Viviamo davvero in un Paese in cui la maggior parte dei reati e dei crimini non vengono neppure perseguiti, un Paese che non sa essere giusto, soprattutto verso i cittadini onesti e verso tutti coloro che, come me, hanno sempre compiuto il proprio dovere, nel lavoro così come nella vita pubblica.

Io sono fiero di aver creato con le mie sole capacità un grande gruppo imprenditoriale, che ha dato lavoro a migliaia e migliaia di collaboratori, avendo l’orgoglio di non aver mai, in decenni di attività, licenziato uno solo dei collaboratori delle mie aziende.

Sono fiero di aver contribuito alla ricchezza dell’intero Paese, versando allo Stato miliardi e miliardi di euro di imposte ed offrendo con le mie televisioni non solo uno strumento di crescita per le aziende italiane, ma anche una maggiore libertà e pluralità al mondo dell’informazione.

Quando ho deciso di occuparmi della cosa pubblica, cercando di chiamare all’impegno pubblico le energie migliori della società civile, ho dato un contributo alla modernizzazione del nostro Paese e ho messo tutte le mie forze nel tentativo di realizzare una rivoluzione liberale che non si è completamente adempiuta per le insuperabili resistenze dei partiti alleati ed anche perché tante sono in Italia le resistenze e gli ostacoli al cambiamento.
Sono anche sicuro di aver rappresentato al meglio l’Italia nel mondo, facendo in modo che divenisse protagonista e non subalterna alle grandi potenze mondiali, tutelando sempre i nostri interessi e la nostra dignità.
In cambio di tutto ciò, in cambio dell’impegno che ho profuso nel corso di quasi vent’anni a favore del mio Paese, giunto ormai quasi al termine della mia vita attiva, ricevo in premio delle accuse e una sentenza fondata sul nulla assoluto, che mi toglie addirittura la mia libertà personale e i miei diritti politici.
È cosi che l’Italia riconosce i sacrifici e l’impegno dei suoi cittadini migliori? È questa l’Italia che amiamo? È questa l’Italia che vogliamo?
No di certo. Per queste ragioni dobbiamo continuare la nostra battaglia di libertà restando in campo e chiamando con noi in campo, ad interessarsi del nostro comune destino, i giovani migliori e le energie migliori del mondo dell’imprenditoria, delle professioni e del lavoro.

Insieme a loro rimetteremo in campo Forza Italia e chiederemo agli italiani di darci quella maggioranza che è indispensabile per modernizzare il Paese, per fare le riforme a partire dalla più indispensabile di tutte che è la riforma della giustizia per non essere più un Paese sottoposto ad un esercizio assolutamente arbitrario del più terribile dei poteri: quello di privare un cittadino della sua libertà.
Dal male dobbiamo saper far uscire un bene. Che i miei più di 50 processi e questa sentenza facciano aprire gli occhi a quegli italiani che sino ad ora non sono stati consapevoli della realtà del Paese, ed hanno sprecato il loro voto o addirittura non hanno votato.
Tutti insieme, se sapremo davvero stare insieme, recupereremo la vera libertà, per noi e per i nostri figli.
Viva l'Italia!
Viva Forza Italia!