martedì 29 ottobre 2019

INTERROGAZIONE IN MERITO AGLI AFFIDI DI MINORI DELL’UNIONE COLLINE MATILDICHE


Premesso che:

la normativa vigente prevede che “il minore temporaneamente privo di un ambiente familiare
idoneo” sia affidato “ad una famiglia, preferibilmente con figli minori” ovvero, in subordine “ad
una persona singola” in grado di assicurargli il mantenimento, l’educazione, l’istruzione e le
relazioni affettive di cui egli ha bisogno, e che, solo ove ciò non sia possibile “è consentito
l’inserimento del minore in una comunità di tipo familiare o, in mancanza, in un istituto di
assistenza pubblico o privato”. (articolo 2, commi 1 e 2, della legge 4 maggio 1983, n. 184);

atteso che:

tale ultima forma di affidamento, peraltro, è prevista come misura assolutamente temporanea, da
superare mediante affido “ad una famiglia e, ove ciò non sia possibile, mediante inserimento in
comunità di tipo familiare caratterizzate da organizzazione e da rapporti interpersonali analoghi a
quelli di una famiglia” (articolo 2, comma 4);

valutato che:

è del tutto evidente, dunque, che la ratio complessiva della disciplina, coerentemente a quanto
previsto per l’adozione, sia quella di garantire il diritto effettivo del minore a crescere in una
famiglia (come peraltro confermato dal titolo stesso della legge: “Diritto del minore ad una
famiglia), e che si ricorra all’affido ad una persona single ovvero ad una comunità solo in via
residuale e comunque in casi del tutto eccezionali e motivati (ad esempio in presenza di una persona
legata al minore da vincoli di parentela o di amicizia);


sottolineato che:

per quanto risulta allo scrivente, il fenomeno dell’affido familiare a persone single o a strutture
comunitarie risulta al contrario in forte espansione soprattutto negli ultimi anni e nonostante la
presenza di un elevato numero di famiglie disponibili all’affidamento e all’adozione;

considerato che

il 26 Giugno 2019 i Carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Valentina Salvi, hanno eseguito diverse ordinanze di custodia cautelare tra medici, personale dei servizi socio-sanitari, dirigenti, assistenti sociali, liberi professionisti ed amministratori pubblici, indagati in quanto coinvolti in un presunto business illegale sull’affidamento dei minori tolti alle loro famiglie naturali, posti in affido e sottoposti alle cure private a pagamento della Hansel e Gretel; anche alcuni amministratori pubblici, il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, gli ex-Sindaci Colli e Burani, il Direttore dell’Asl Fausto Nicolini, sono indagati per la violazione della normativa in merito all’affidamento di tali incarichi.
Tale indagine denominata “Angeli e demoni” nasce dal sospetto di un anomalo aumento di segnalazioni di abusi su minori dei servizi sociali dell’Unione della Val d’Enza, con la conseguenza di un forte aumento di provvedimenti di allontanamento dei minori dalle famiglie naturali, e ha sconvolto profondamente l’opinione pubblica;

evidenziato che:

dall’inchiesta “Angeli e demoni” sta emergendo un quadro complessivo drammatico assolutamente
preoccupante, soprattutto se si considera che dietro tale sistema si celerebbero un business illecito di diverse centinaia di migliaia di euro e un discutibile movente ideologico di stampo LGBT;

ricordato che:

oltre alla gravità degli eventuali illeciti perpetrati dai soggetti a vario titolo coinvolti (psicologi,
psicoterapeuti, operatori socio-sanitari, rappresentanti dei servizi sociali territoriali e amministratori
locali) e all’orrore degli abusi (anche di natura psicofisica) commessi sui minori e sulle loro
famiglie, ciò che colpisce, infatti, è, per gli inquirenti, il coinvolgimento diretto di Federica
Anghinolfi, responsabile del servizio sociale integrato dell’Unione di Comuni della val d’Enza;
secondo gli inquirenti, sarebbe lei, attivista LGBT e paladina della “genitorialità gay” e
dell’affido alle coppie omosessuali, uno dei vertici determinanti del sistema emiliano
dell’affidamento dei minori e addirittura emergerebbero, in alcuni casi, “collegamenti stretti” tra le
affidatarie (omosessuali) e, appunto, le operatrici e dirigenti del servizio sociale;

osservato che:

la Anghinolfi ha partecipato in passato a numerosi convegni sul tema, come quello dello scorso
maggio 2018 a Mantova (dal titolo “AffidarSI: uno sguardo accogliente verso l’affido LGBT”), in
cui peraltro sarebbero state presentate le esperienze e (si legge testualmente) le “buone pratiche di
Comuni virtuosi che da tempo hanno avviato progettualità specifiche” al riguardo;

ricordato che:

sarà compito della magistratura accertare gli eventuali illeciti e le responsabilità personali, è
assolutamente prioritario fugare ogni sospetto circa presunte interferenze ideologiche nelle
procedure di affidamento dei minori che, di fatto, si tradurrebbero nell’adozione di criteri che
terrebbero conto dell’orientamento sessuale dell’affidatario, anche al fine di implementare quelle
progettualità specifiche funzionali alla valorizzazione e allo sviluppo della “genitorialità gay”;

si interroga il Sindaco, la Giunta per sapere:
1. se Federica Anghinolfi, dirigente indagata dei servizi sociali dell’Unione val d’’Enza sia mai stata assunta, incaricata, abbia svolto servizi, sia stata membro di commissioni, consulente in qualsiasi forma e modo nella nostra Unione; in caso affermativo: chiediamo con quali modalità e con quali motivazioni e da chi sia stata assunta ed incaricata nella nostra Unione;
2. se i Signori Foti, Bolognini o altri incaricati della Hansel e Gretel abbiano collaborato a qualsiasi titolo con la nostra Unione
7. se altri indagati/arrestati dell’inchiesta “Angeli e Demoni” abbiano collaborato a qualsiasi titolo con l’Unione Colline Matildiche
8. quanti casi di minori siano stati seguiti e presi in carico dai servizi sociali dell’Unione fino ad oggi e per quali motivazioni
9. quanti minori sono stati tolti alle famiglie naturali e affidati a famiglie, persone, comunità, case famiglia, istituti o altro, dal momento in cui l’Unione ha iniziato a gestire i servizi sociali alla data della risposta alla presente interrogazione e, nel dettaglio, quanti di questi siano stati affidati a persone single ed eventualmente i motivi dell’assegnazione ad un single piuttosto che ad una famiglia
10. se esista un regolamento e/o una normativa di riferimento nella scelta delle famiglie affidatarie, se esiste un albo delle famiglie disponibili ad accogliere minori, se risulta che i bambini siano stati affidati ad amici/conoscenti dei responsabili o degli assistenti sociali
11. il costo complessivo e il costo dettagliato per voci sostenuto anno per anno, per la presa in carico e l’affido dei minori; il costo delle cure previste per tali casi; il metodo scelto per l’individuazione e per gli eventuali incarichi di consulenti, professionisti, avvocati, medici, ecc, e/o se siano stati scelti i servizi gratuiti dell’Asl