sabato 7 maggio 2011

ASILO NIDO E SCUOLA DELL’INFANZIA DI ALBINEA: AUMENTANO LE TARIFFE, CALANO I SERVIZI

L’ Amministrazione comunale di Albinea ha ufficializzato che da quest’anno il servizio del tempo estivo per l’asilo nido e la scuola dell’infanzia verrà effettuato solamente per i primi 15 giorni di Luglio, anziché per tutto il mese come di consueto.


La notizia contrasta in modo deciso con il doppio aumento delle rette che l’amministrazione ha deliberato per l’anno 2011, un primo aumento del 5% da Gennaio, ed un secondo aumento (per le fasce ISEE più alte) che andrà in vigore da Settembre.

La giustificazione? “la maggiore entrata sarà tutta reinvestita nei servizi per l’infanzia”; primo risutato evidente: dimezzato il periodo del tempo estivo.

La comunicazione è giunta alle famiglie in grave ritardo, come un fulmine a ciel sereno i genitori si ritrovano ora a doversi organizzare in fretta e furia per le due settimane in cui erano convinti che i loro figli sarebbero stati accuditi dalle strutture comunali.

Una scelta precisa da parte dell’amministrazione che ora dovrà rispondere alle richieste dei genitori in difficoltà, il nostro gruppo consiliare è come sempre a disposizione di tutte le famiglie che volessero maggiori chiarimenti o collaborazione nel rapporto cittadino/amministrazione.

mercoledì 4 maggio 2011

SI' AGLI AIUTI UMANITARI, NO ALLE BOMBE

In questi giorni è vivo il ricordo di Giovanni Paolo II. Tra le immagini che spesso ci vengono riproposte ci sono le sue dichiarazioni sulla guerra in Iraq, e cioè quel richiamo forte ed autorevole a non utilizzare la guerra per la definizione dei conflitti internazionali. Un richiamo che ha un alto valore morale e che riprende la dottrina cattolica sull’uso della forza come estrema ratio.


Un richiamo che si ripresenta in relazione alla vicenda libica, la quale solleva ai più molti interrogativi sulle reali intenzioni dell’intervento militare, perché, se, da un lato, non si può certo affermare che Gheddafi sia un pacifico amministratore pubblico, dall’altro si fa fatica a comprendere e quindi a spiegare, perché si legittima l’intervento in Libia e non altrettanto si fa in altri paesi ugualmente mossi da moti rivoluzionari (non ultima la Siria).

In secondo luogo, da parte di molti (tra i tanti Giovanardi, Formigoni, Mantovano) non si è compreso fino in fondo perché non sia prevalsa la soluzione diplomatica. Esprimiamo dunque forti preoccupazioni per la decisione di effettuare bombardamenti, nella speranza che prevalga la soluzione diplomatica alla Guerra.