giovedì 28 novembre 2013

IL CONSIGLIO COMUNALE DI ALBINEA MANIFESTI IL PROPRIO DISSENSO PER LA CHIUSURA DI VIA SETTEMBRINI

Abbiamo deciso di presentare un ordine del giorno affinché il consiglio comunale di Albinea esprima dissenso per la chiusura di via Settembrini.
Dopo una lunga sperimentazione, l’amministrazione comunale di Reggio Emilia ha deciso di chiudere la strada in determinate fasce orarie con un dispositivo pilomat, classificando la via come una strada locale di quartiere, dopo aver però praticato nel corso degli anni un’aggressiva urbanizzazione dell’area, aumentando in modo considerevole i residenti e quindi il numero di autoveicoli in transito.
La chiusura ha scatenato la protesta di moltissimi cittadini, fra questi anche i residenti di Albinea, che hanno aderito a comitati contro la chiusura della via.
Riteniamo che il comune di Albinea sia coinvolto direttamente dalla chiusura, primo perché via Settembrini è il naturale proseguimento di via Roncosano, strada comunale albinetana, in secondo luogo perché chiunque percorra via Roncosano in direzione Reggio Emilia è deviato su altri percorsi che costringono l’automobilista ad un maggior tempo di percorrenza.
La viabilità non è una tematica che ogni singolo comune può affrontare da solo, è uno scandalo che il comune di Albinea non sia stato coinvolto in una decisione di questo tipo, sarebbe stato opportuno aprire un tavolo per capire in anticipo le conseguenze e quali altre direttrici sull’asse Albinea – Reggio avrebbero subito i maggiori incrementi di traffico.
Siamo coscienti del fatto che via Settembrini non abbia una carreggiata tale da consentire un grande traffico di attraversamento, ma riteniamo che la chiusura della via sia un grandissimo errore; un modo per scoraggiare l’attraversamento del quartiere poteva e doveva essere trovato: ci sono molti altri mezzi per indurre l’automobilista a scegliere un percorso differente, come dossi, autovelox fissi, indicatori di velocità lampeggianti ecc.
Per tutti questi motivi invitiamo l’intero consiglio comunale di Albinea ad esprimere dissenso per la chiusura della via, esprimendo pieno sostegno ai comitati sorti per protestare contro la chiusura ed invitiamo il Vice Sindaco di Albinea, in caso di votazione favorevole nella seduta di Lunedì 25 Novembre, ad inviare copia dell’ordine del giorno al Vice Sindaco di Reggio Emilia per formalizzare l’atto di protesta.

mercoledì 27 novembre 2013

UNA PESSIMA GIORNATA PER LA STORIA ITALIANA

Una giornata che segnerà la storia, calpestando la Costituzione il centro sinistra ed il movimento 5 stelle voteranno a favore della decadenza del Presidente Silvio Berlusconi.
Uno schiaffo alla democrazia per due motivi:
- il voto avverrà sulla base di una legge utilizzata retroattivamente
- per la prima volta il voto parlamentare che riguarda una persona non sarà segreto, ma palese, come palese è la volontà della sinistra di espellere dal Senato il leader dei moderati italiani degli ultimi 20 anni.

Forza Italia è già passata all'opposizione del governo Letta-Alfano, questo governo aveva 3 missioni:
1) la pacificazione
2) riforme istituzionali
3) scacciare la crisi abbassando le tasse

Missione fallita!

Hanno cercato in tutti i modi di evitare le larghe intese, dopo il voto il corteggiamento (non corrisposto) ai grillini ha solamente prolungato il momento di difficoltà del nostro Paese, l'alleanza con il Popolo della Libertà era la loro ultima soluzione possibile.

Poi la condanna del Presidente, altro che pacificazione, i social network che si riempiono di insulti e foto con i polsi incrociati per mimare il gesto delle manette...
A sinistra sono tutti contenti che Berlusconi venga cacciato dal Parlamento, noi siamo contenti di non essere più alleati di certa gente.

Davide Ganapini






venerdì 22 novembre 2013

Silvio Berlusconi al consiglio nazionale



L'intervento del presidente Silvio Berlusconi al consiglio nazionale del Popolo della Libertà che ha sancito il passaggio a Forza Italia.


Roma, Palazzo dei congressi, 16 novembre 2013.



venerdì 15 novembre 2013

CONSIGLIO NAZIONALE PDL 15/11/2013:MESSAGGIO DEL PRESIDENTE BERLUSCONI

Caro Davide,

domani per il nostro movimento politico è un giorno importante.

E' il giorno in cui insieme sanciremo il ritorno a Forza Italia. E' l'arrivo di un cammino che abbiamo deciso insieme nei mesi passati. Dietro di me, nella foto di famiglia, quel 19 settembre, meno di due mesi fa, mentre inauguravamo la nuova sede del partito, c'erano tutti i dirigenti del nostro grande movimento.

Questa è solo la prima tappa del cammino intrapreso. Da domani tutti dovremo impegnarci a rilanciare davvero il centro-destra italiano, la parte politica in cui si riconosce la maggioranza dei cittadini di questo Paese.

Dovremo lavorare insieme per rilanciare i valori profondi in cui crediamo, quelli che ci hanno tenuto insieme per venti difficili anni. L'efficienza coniugata con l'equità, la meritocrazia e la solidarietà, la giustizia e la libertà, insomma l'orgoglio di lavorare per un Paese diverso e migliore.

Nel mio ultimo video-messaggio ho invitato tutti gli italiani che condividono i nostri valori a scendere in campo con noi, convinto che questa sia davvero l'ultima chiamata, l'ultima chance prima che la nostra Italia precipiti nel baratro della crisi e della ingiustizia.

Ora vi chiedo: dopo lo spettacolo che la nostra classe dirigente ha offerto in queste ultimi giorni, perché un padre di famiglia, una donna, un giovane dovrebbe raccogliere questo appello. Perché i moderati italiani dovrebbero unirsi a noi, quando fossimo noi i primi a dividerci.
In questi giorni ho ascoltato le ragioni di tutti. Con la pazienza che tutti mi riconoscono ho cercato di trovare soluzioni che uniscano, spesso senza comprendere neppure le ragioni di una divisione.

Domani dal palco del Consiglio Nazionale ripeterò quello che ho già detto più e più volte, fino allo sfinimento. Forza Italia è la casa di tutti, di coloro che hanno contribuito a fondarla, di coloro che si sono spesi per farla crescere, di quelli che vi hanno aderito o decideranno, spero, di aderirvi nel prossimo futuro. E' la casa di chi crede nella grande forza dei moderati italiani. E' la casa di chi antepone l'amore all'odio, di chi non coltiva l'invidia e la maldicenza, di tutti coloro che all'egoismo e ai piccoli, talvolta meschini, interessi personali antepongono sempre il bene comune.

Su questi valori, venti anni fa, ho fondato Forza Italia. Non cambierò io, non cambierà Forza Italia. Se così non fosse, se Forza Italia diventasse qualcosa di diverso, di piccolo e meschino, se diventasse preda di una oligarchia, se rischiasse una deriva estremista, sarei io che l'ho fondata a non riconoscermi più in questo progetto. Domani dal palco ripeterò ancora una volta le ragioni per cui è indispensabile restare uniti e lottare insieme, noi moderati per unire i moderati.

Domani sarà l'occasione per confrontarci e discutere. Come si fa in ogni famiglia. Ognuno porterà le sue idee. Ognuno è chiamato a dare il proprio contributo al disegno comune. Con civiltà, senza pregiudizi, senza retro pensieri. 

Domani sarà il momento del confronto, davanti ai nostri elettori, perché a loro, ricordiamolo sempre, dobbiamo la nostra lealtà e a loro dobbiamo garantire il nostro impegno. Ho sentito parlare di raccolte di firme tra i nostri parlamentari: le uniche firme che a me interessano sono quelle di milioni di donne e di uomini che hanno creduto e credono in noi. E che nelle urne ci hanno concesso la loro fiducia.

E dopo aver parlato e ascoltato decideremo insieme il nostro futuro. Ognuno, dopo aver parlato ed ascoltato, sarà libero di fare le sue scelte. Ricordandosi della responsabilità che il voto di milioni di persone ci ha affidato e che a loro e solo a loro ognuno di noi è chiamato a rispondere del proprio operato.

Chi non si riconosce più nei valori del nostro movimento è libero di andarsene. Ma chi ancora ci crede ha il dovere di restare e combattere perché questi valori trionfino finalmente nel nostro Paese. Perché ora più che mai, in questo momento buio per l'economia e per la giustizia, ora più che mai tutti insieme dobbiamo difendere la nostra libertà, dobbiamo batterci con Forza Italia, perché siamo convinti che la difesa della libertà è la missione più alta,  più nobile e più entusiasmante che ci sia.

E' questa la missione principale per poter costruire il nostro Paese come un Paese dove nessuno possa temere se va al Governo il suo avversario politico, un Paese dove lo Stato e le sue istituzioni siano sentite come la casa di tutti e non invece come un nemico, come un nemico che è in agguato, un Paese dove lo Stato attraverso lo strumento fiscale non espropri i cittadini dei risparmi e dei beni che con il loro lavoro e i loro sacrifici sono riusciti a conquistarsi, un Paese dove non ci siano giudici che usino i loro poteri per eliminare gli avversari politici.

Questa è la missione che ci siamo dati a partire dal 1994, la missione per cui siano scesi in campo, la missione per cui abbiamo lottato in questi venti anni sconfiggendo il pericolo di una definitiva presa del Governo da parte di una sinistra che non ha mai rinnegato la sua ideologia e la sua storia.

 

Silvio Berlusconi