Con approvazione in consiglio comunale del 22 Febbraio, e con delibera di giunta del 11.05.2010, Albinea si accoda alla “moda” del momento, istituire un registro delle dichiarazioni anticipate di trattamenti sanitari.
Fra le premesse della mozione, presentata da PD e Rifondazione Comunista, era indicato che “nessuna legge nazionale regolamenta ancora il Testamento Biologico” , pertanto il registro servirebbe solamente a raccogliere dichiarazioni da trasmettersi poi successivamente agli organi competenti in seguito all’entrata in vigore di una normativa specifica di riferimento.
Vale davvero la pena trattare un argomento a scala nazionale nei singoli comuni?
Non sarebbe stato più opportuno che il Consiglio Comunale invitasse il Governo a legiferare su questo argomento delicato?
Se la delibera serve solo ed esclusivamente a stimolo per il nostro Parlamento, non ha alcun senso impegnare uffici e risorse comunali per la raccolta di atti che ancora non sappiamo a chi dovremo destinare, chi saranno le autorità competenti per la raccolta di tali dichiarazioni e, ancor peggio, si rischia di illudere la cittadinanza, come se le dichiarazioni rilasciate in assenza di leggi di riferimento avessero valore legale.
L’Amministrazione ha deciso che l’ufficio anagrafe, tra una pratica e l’altra, dovrà anche occuparsi della raccolta di queste dichiarazioni (spreco di risorse comunali, perché gli impiegati dovrebbero fare quello per cui sono pagati) e i cittadini per ogni dichiarazione dovranno pagare anche una quota di 25,00 Euro (perché anche le illusioni hanno un costo); naturalmente negli allegati della delibera di giunta si legge “il Comune di Albinea non risponde dell’eventuale mancata realizzazione dei fini per i quali la dichiarazione è stata resa e registrata”, ammettendo essi stessi che ad oggi è un documento del tutto inutile.
Naturalmente la notizia è stata annunciata in pompa magna su tutti i quotidiani locali, sia in Febbraio che in Maggio, e addirittura nella newsletter del Comune di Albinea, riportando solo una parte del dibattito, cioè l’intervento del Sindaco Antonella Incerti e del capogruppo di maggioranza Sacchetti Ivan, mentre assenti erano i pareri contrari dei consiglieri del PDL.
Riteniamo che la cittadinanza debba essere a conoscenza del fatto che il Consiglio Comunale non ha votato all’unanimità l’istituzione del registro, ma la voce di chi è dissidente è stata come al solito celata.
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